Istituto De Angeli, l’attacco di Grandis (M5S): “Manager aziendali non più credibili”

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Istituto De Angeli, l’attacco di Grandis (M5S): “Manager aziendali non più credibili”

Dopo lo sciopero di ieri, il consigliere comunale pentastellato commenta: “Le istituzioni dovrebbero essere un po’ più decise e rigide nel richiedere chiarimenti, chiedendo un incontro con Fareva, perché gli attuali interlocutori in IdA non sono più attendibili”

All’Istituto De Angeli c’è un problema di credibilità del management aziendale: ne è convinto Roberto Grandis, consigliere comunale del M5S di Reggello, che segue la vertenza dello stabilimento di Prulli fin dall’inizio. Dopo l’ennesimo sciopero di lavoratori e sindacati, ieri, Grandis ribadisce: “non sono bastati gli allarmi dei mesi scorsi scaturiti dalle preoccupazioni dei lavoratori. Il Movimento 5 Stelle chiede da  anni che le istituzioni si occupino con fermezza della situazione che ormai sta arrivando al punto di non ritorno”.

“Avevo già informato in modo molto chiaro l’assessore del Comune di Reggello per l’incontro in Regione del 7 maggio scorso – ricorda Grandis – avvisandolo di quali erano le criticità e degli escamotage che avrebbero usato i “manager”, così come probabilmente anche la RSU aveva fatto ad un tavolo di discussione in Comune a Reggello. Sono decenni che i cosiddetti “manager” delle multinazionali vengono a fare scempio delle aziende italiane, e si presentano alle discussioni con sorrisi cordiali e false promesse per poi fare come gli pare del futuro dei lavoratori”.

“Una multinazionale che non è in grado di fornire un Piano Industriale dal 2017 qualcosa di strano lo deve avere per forza – commenta il consigliere – i casi sono due: giocano a far perdere produttività e nel frattempo un’altra delle loro fabbriche acquisisce la mole di lavoro, così un domani possono chiudere  accampando scuse sulla improduttività del sito, mettendo decine di famiglie sul lastrico sorrette solo dagli ammortizzatori sociali; oppure la multinazionale si fida ciecamente dei cosiddetti “manager” ed ignora la gestione fallimentare del sito, con la scusa del Covid-19, quando ormai sono due lustri che la mole di lavoro è in calo e forse il problema sono loro stessi, incapaci di trovare nuove commesse, hanno investito su un nuovo macchinario che ormai versa inutilizzato da 3 anni senza che abbia mai reso profitto”.

“Dobbiamo capire la verità,  per far questo – secondo Grandis – le istituzioni dovrebbero essere un po’ più decise e rigide nel richiedere chiarimenti di tali situazioni chiedendo un incontro con chi prende le decisioni in Fareva, perché gli attuali interlocutori non sono più attendibili. Qui ci vogliono risposte chiare e sicure sul futuro dello stabilimento da parte dei proprietari, non risposte evanescenti di “soggetti” che ad oggi non hanno nessun potere decisionale e oltretutto non sono più credibili sotto tutti i punti di vista. Auguro che chi di dovere si muova immediatamente per organizzare  un nuovo incontro in regione tra le parti in causa, non si può permettere a tali “soggetti” di tenere sotto sequestro il futuro e la vita dei lavoratori dello stabilimento De Angeli”.

Fonte: VALDARNOPOST